Come annunciato nel comunicato del 28 dicembre 2020, ieri, 12 gennaio, gli iscritti ANMI si
sono riuniti in Assemblee Regionali organizzate su tutto il territorio nazionale, che hanno visto
una grande e vivace partecipazione.
I medici dell’istituto rilevano, da una parte, l’assenza di risposte sul piano politico e
normativo, rispetto alle sacrosante istanze di attenzione innumerevoli volte reiterate: nulla
nella Legge di Stabilità, nulla nel Milleproroghe; dall’altra, il silenzio della Dirigenza dell’Ente,
più volte sollecitata e interessata, con massima disponibilità, trasparenza e spirito
collaborativo, che non ci ha mai fatto pervenire un segno formale di attenzione o recepimento.
Il tempo delle richieste continua, quello delle risposte non arriva mai. Non solo a livello
politico e pubblico ma anche all’interno dell’Istituto, visto che le lettere aperte che scriviamo,
gli appelli che lanciamo restano sistematicamente senza risposta.
La mortificazione pubblica che la Sanità INAIL ha subito, dopo essere stata oggetto di
pressanti sollecitazioni durante la crisi epidemiologica, è senza precedenti e dovrebbe
essere vissuta con sdegno e preoccupazione non solo dalla classe medica. È una
violenta diminutio dell’intero Istituto. Come e più del SSN abbiamo tenuto aperte sedi in ogni
territorio, garantito prime cure e certificazioni, erogato prestazioni all’utenza disorientata e
abbandonata da altre istituzioni, esposto i nostri operatori al medesimo rischio dei colleghi
della sanità regionale, gestito oltre 100mila casi di malattia-infortunio da Covid 19, di cui a
breve prenderemo in carico anche la riabilitazione, assunto l’onere della Sorveglianza
Eccezionale, elaborato protocolli di sicurezza per tutta la PA, validato DPI ed effettuato molte
altre attività correlate, senza battere ciglio.
Ci è stato detto che siamo a tutti gli effetti Servizio Sanitario e dunque era ed è nostro dovere
farlo.
Quando però il Servizio Sanitario viene premiato con un intervento normativo dedicato, ci si
dimentica completamente di questa evidentemente solo opportunistica sbandierata
appartenenza.
La Sanità Inail NON ESISTE per il legislatore, che per quella Regionale introduce un aumento
stipendiale immediatamente effettivo pari a quello erogato con il rinnovo del contratto dopo 10
anni, mentre ai medici e infermieri INAIL neanche ritiene di dover dedicare la più minuscola
menzione.
Addirittura, anche quando il Ministero della Salute programma il piano vaccinale indicando le
categorie professionali meritevoli di priorità, ci si dimentica totalmente che i sanitari Inail non
hanno mai chiuso gli ambulatori a un flusso continuo di utenza. Non abbiamo letto di interventi
pubblici di protesta della nostra Dirigenza, non abbiamo ricevuto rassicurazioni formali sulla
attivazione di Presidente e Direttore Generale per sanare questa aberrazione. Dobbiamo
ancora una volta assistere al caotico movimento delle realtà territoriali, ognuna per
proprio conto e secondo la propria sensibilità.
È mai possibile questo? È accettabile questa totale assenza di una voce ufficiale, centrale,
che parli a nome di tutti e faccia sentire al mondo esterno la nostra esistenza, rivendicando
con forza e dignità le nostre esigenze?
Crediamo che sia inammissibile, indecoroso e profondamente ingiusto.
Per questo, abbiamo deciso di rilanciare lo stato di agitazione proclamato il 28 dicembre,
attraverso azioni di lotta a impatto progressivo, fino a che non avremo risposte soddisfacenti.
Inizieremo con:
- Rifiuto tassativo e sistematico di prendere parte, in qualità di CTP per l’Istituto, a CTU al
di fuori dell’ordinario orario di lavoro;
- Fruizione sistematica da parte di tutti gli iscritti delle 4 ore di aggiornamento
settimanale contrattualmente previste, ai sensi della Circolare 46 del 2013 e nella piena
legittimità fornita dalle previsioni contrattuali;
Ribadiamo che siamo solo all’inizio delle azioni di lotta: di ogni ulteriore iniziativa sarà
data puntuale notizia agli iscritti, nonché agli organi di informazione locale e nazionale.
La prevista seduta del Consiglio Nazionale programmato per la data del 18 gennaio
prossimo, individuerà le strategie ulteriori, se permanesse l’assenza totale di risposte.
Roma, 13 gennaio 2020
Direttivo Nazionale ANMI